Non resterà una pagina, non un rigo,
come neve i foglietti voleranno
da finestre leggere spalancate,
nessuno leggerà la mia privata
poesia, ,e sullo specchio resterà,
io scomparso, solo memorie d’immagini
Forse sarà così, ma qui, nell’aria,
sul soffitto più triste del cielo,
sullo scheletro delle pareti,
nello spazio sospirante dei secoli,
sui cuscini imbevuti dalle più estetiche
lacrime del millennio, fra le ascelle
delle stanze, agli angoli e nelle cerniere
un inchiostro invisibile a scrivere
continua versi antichi
collegati al futuro, E un giorno qualcuno,
lo so, saprà decifrare il silenzio simpatico
del poeta ; Sarà quando nessuno
più poeta sarà e tutti nomini,..
Di quel giorno è profeta il mio silenzio
scritto a lacrime azzurre nello spazio.
Autore: Gianni Toti
Data: 9 giugno 1956
Numero serie: 1956_436
Evento scatenante: insonnia
Temi: identità; poesia; crisi
Emozioni trasferite nella scrittura: angoscia; inquietudine; rassegnazione