Tra i marciapiedi letti di acque asciutte,
il pugno dei portoni ora le case
serra stretto, le finestre chiudono
palpebre verticali, adesso sono
le piane moti piatti e la coperta
pesante del silenzio è rimboccata
sulla città con gli occhi gonfi di sogni …
Sembra che tutto, come un orologio
stanco, si sia fermato, in ascolto :
c’é qualcuno che elabora qualcosa
e che rimesta nel grande paiuolo
della notte : una pasta di pensieri
leggera, con il lievito del sonno,
E tutto ciò che non ha nome ascolta,
la pasta umana cresce nel paiuolo,
un’anima forse si fa adulta nel silenzio,
(anima, anima, l’anima, forse ….)
Autore: Gianni Toti
Data: 22/01/1959
Numero serie: 1959_1004
Evento scatenante: racconto
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia; disillusione
Temi: notte; sogno