Le cose non vogliono nulla,
non hanno mani, non hanno faccia,
non hanno tempo (questo è il desiderio,
esser nel tempo, che qui a li, soltanto)
soltanto indifferenza, e neanche quella,
forse, non ci conoscono, ci ignorano
ignorando se stesse. Siamo sempre
con loro, dentro il loro
silenzio, a non farci compagnia
Gli uomini cosa vogliono?
Hanno mani, hanno facce, hanno tempo,
fanno questo, e quello poi, e quell’altro,
sono sempre tra noi, a morire,
a guardarci senza vederci
a gettarci qua e la, a scavarci dentro
dove il tutto è nulla, dove
non ci sono parole….
Guariremo un giorno
di questa malattia?
Autore: Gianni Toti
Data: 03/07/1959
Numero serie: 1959_1043
Evento scatenante: introspezione
Emozioni trasferite nella scrittura: mancanza; tristezza
Temi: solitudine; monotonia