Auhanghaban, una parola
d’origine india, o chi sa?, non si sa,
Viadotto del the, viadotto di che?
sei in fila, sei in fila
sotto la pensilina,
in fila
dietro a te stesso
aspettando
che ti muova
e prenda
la lontacāo:
La lotacāo? Si, è facile,
dividi lo spazio per te e per gli altri
lo moltiplichi per i chilometri
che restano di qui a casa, o di qui alla morte,
e paghi, rapidamente,
a quello che guida e da il resto
informandoti – infischiandosene
dei cartelli che proibiscono
al guidatore di parlare –
Sulla più prossima
topografia umana.
Così
tu sali, tu scendi
e dici: vado in
Auhangaban, e vai
dove ti stai aspettando
paziente, da secoli
Autore: Gianni Toti
Data: 02/1960
Numero serie: 1960_1153
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: malinconia; rassegnazione; inquietudine
Temi: morte; malinconia; condizione umana