“Ioni, ioni da ogni parte….

“Ioni, ioni da ogni parte….
E come sulla terra li portano le nuvole?
Non con un aquilone, certo;
con tubi senza cuciture, con tozzi di acciaio tubolato…”

D’accordo, questa è pubblicità, però
signori, al tempo, non perdete altro tempo, correte
ad ascoltare la “bossa nova”,
i gemiti erotici, il mormorio delle invocazioni
non pregate, le risate quasi piante, le lacrime sorrise…

Correte, o accorrete, leggete, istruitevi sul sesso
– nelle stazioni, sugli omnibus, agli angoli delle strade
riviste specializzatissime…:
“tra poco anche i ragazzini prenderanno coscienza
del significato dell’erotismo
nella vita sociale contemporanea…”

È facile: al lignaggio dei lirios, delle azalee e delle simingie
sostituisci il linguaggio dei dodici orifici
la semantica delle labbra grandi e delle piccole,
delle vibrazioni nel cavo poplíteo…

E poi? Paura? Guardatevi attorno una buona volta:
dai Maia a oggi l’architettura si inchina
verso il centro della terra per rialzarsi
con piramidi capovolte nel cielo
e fondamenta di energia, pilastri a reazione…
Solo duecento milioni di uomini ogni anno
muoiono di cancro, miliardi ogni secolo!
Che importa? Aumenta sempre la produzione
dei barili di petrolio, dei reattori,
dei giornali come giardini, delle parole come fiori,
la produzione di tutto come sangue
nelle vene delle rodovie
da Belén a Rio de Janeiro
passando da Brasilia
attraverso giungle, deserti
e tribu che fuggono o uccidono
per paura del raffreddore bianco…..

Ma i figli non sanno, sono la nostra perdita di memoria
e chiamano “nuove inquietudini” o “bossa nova”
i nostri antichissimi dubbi –
E va bene ! Tu costruisci Brasilia
con semiglobi rovesciati e pareti d’aria,
la dentatura di nuvole fra labbra celesti
Oscar Niemeyer, elevando piani come versi,
sonetti di pietra, poemi di “concreto”

Fabbriachiamole, ma si! queste illusioni migliori,
– più efficente la poesia, meglio organizzata, più solida-
Città intere dove ospitare illusioni, perché no?
però la sera sediamoci l’uno di fronte all’altro,
tu “tocando el cavaquinho”, io morsicando la plúma
e diciamoci la verità, con un mezzo sorriso!

Autore: Gianni Toti

Data: febbraio-marzo 1960

Numero serie: 1960_1148

Evento scatenante:

Emozioni trasferite nella scrittura: ironia; inquietudine

Temi: universo; sessualità; politica; condizione umana; critica sociale