Proibito sorridere, e non c’era
di che sorridere, in realtà, dovevamo
proibire di non
sorridere, ma
cosi nel contratto
era scritto: Buster
non riderà, la gente
riderà del non ridere – la cosa
più comica del mondo….
“Fu così che scolpii
sul mio viso un dolore
irresistibile, senza lacrime
Non c’era di che ridere e accettai
di uccidere il sorriso alle mie labbra
Ora c’è qualche cosa di cui ridere
ma è difficile, con un viso di pietra.
Ma certo, tenterò, naturalmente
prima di morire, per una volta
Ma ora non so se il mondo riderà
di me, ancora, di me,
Buster Keatori”
Autore: Gianni Toti
Data: 02/03/1960
Numero serie: 1960_1149
Evento scatenante: ispirazione da una lettura
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; malinconia
Temi: malinconia