Allungai un braccio, laggiù, per sentirla,
era ancora lontana, a toccarla
con la punta, appena, delle dita….
Ogni giorno mi tocco la morte,
me la misuro, me la guardo, quasi
la metto a fuoco, è ancora all’infinito.
Un martellìo d’amore, mi spingo dentro
il tuo cuore (non c’è altra parola)
tocco qualcosa che non è la morte
E neanche i nipoti, neanche
un mio futuro, tutto mio, di sangue
e di sorrisi – ma non è la morte
Continuerò, dunque, ad amarti, a entrare
e proseguire nella galleria
d’amore, per le lunghe dolci vene
La mortre ha un forte sapore di vita…
Autore: Gianni Toti
Data: 06/04/1960
Numero serie: 1960_1182
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: amore; serenità; rassegnazione
Temi: amore; vita; morte; paternità