E un giorno, all’improvviso

E un giorno, all’improvviso,
Dio ci ripensò,
e io divenni tu, e tu lui,
a lei spuntarono tre occhi sulla nuca,
e tutti cominciammo a saltare sulle montagne,
e più in alto, oh, molto più in alto,
da un pianeta all’altro,
e poi tutti, tutti, tutti i morti
si rivestirono di vene e di epidermidi
e si urtarono anche nei deserti.
Era inutile suicidarsi o uccidere,
per esempio, o dormire, e sognare
– tutto quello che pensavi, era,
i racconti di fantascienza si dimostrarono storia =
Una mattina l’albero del giardino
mi salutò, ridendo,e compose una rosa
musicale, e si mise a dipingere
sulla parete, bianca, dove il sole scriveva
con penne luminose parole sonanti….

E poi ci ripensò ancora – eravamo troppo stupiti
e troppo stupidi –
e tutto tornò come prima,
come adesso, cioè…

Autore: Gianni Toti

Data: 28/05/1960

Numero serie: 1960_1234

Evento scatenante:

Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; smarrimento; rassegnazione

Temi: vita; condizione umana; dio