Asciugai gli occhi della notte, umidi
miti occhi d’animale, con dita di dolore
e fazzoletti d’angoscia; mi dissi
che bisognava curarsi della notte e dei crepuscoli;
delle loro immense tristezze, le dissi,
facciamo male a non occuparci, attenti solo
a qualcosa di molto piccolo e breve
che chiamiamo noi stessi….
Non so se feci bene, so soltanto
che da allora, se la guardo, enorme creatura nera,
le scorgo serrate le palpebre
sulle tenere galassie dei suoi occhi,
a trattenere un fiume di dolore,
da sorgenti così lontane
che non possiamo nemmeno pensarle,
tenerle soltanto, con dita e fazzoletti
Autore: Gianni Toti
Data: 01/08/1960
Numero serie: 1960_1297
Evento scatenante:
Temi: notte; universo; fragilità umana
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; angoscia
