Dava in affitto lo spazio,
e ogni mattina lo ripuliva, ostinata,
perché gli altri non capivano,
e sporcavano
anche l’aria che respiravano
Affittava le sue braccia e le sue pentole,
qualche parola anche dava in prestito,
e una mano fresca sulla fronte poneva
agli inquilini, quando soffrivano
di solitudine e di estraneità
Un giorno uno uscì dalla sua camera
col suo vaso da notte colmo di sangue
e le vene lacerate, sul polso.
– Lasciatemi morire – e ritornò
nel suo piccolo cubo d’aria
Ma lei non lasciava morire nessuno,
affittava solo piccole zone di spazio
perché un poco ci vivessero, i solitari,
e aveva sempre qualche stanza libera
nella bianca soffitta del suo cuore
– Al Campo
Autore: Gianni Toti
Data: 23/09/1960
Numero serie: 1960_1350
Evento scatenante:
Temi: vita; morte; solitudine; condizione umana; fragilità umana
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; malinconia; angoscia

