L’altro
non ha nome,
nè identità nè specchio
possibili, non è
che respiro
Io dico io, tu dici io, lui dice
io, e tutti
possiamo dire noi,
indicarci,
con l’indice, com’è giusto,
Ma l’altro,
tutto l’altro,
è una casa senza pareti
senza soffitto, senza porte,
aperto, appunto,
e neppure aperto
perché mai chiuso
e noi lo imprigioniamo
in gabbie piccole
e lui si libera, uccidendoci
e respirandoci
Autore: Gianni Toti
Data: 01/11/1960
Numero serie: 1960_1389
Evento scatenante:
Temi: contemplazione; tumulto interiore; condizione umana
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; malinconia
