Parole così, scelte perché risonanti,
come metallo percosso, in questo momento:
sfera, cerchio, globo, anello, circonferenza,
rotondità, e poi: luna, – certo – stella
– certo, le inevitabili
immagini del simbolo perfetto,
qualcosa tutto uguale, obbediente
alla legge perfetta della distanza:
in ogni punto tanta differenza
di spazio e tempo dal centro, così….
Parole tonde, scelte ore perché
dentro c’è solo il vuoto, eppure il centro
immaginare si può, si può sempre:
e tu sei forse come è quel centro
di un vuoto anello, di un globo di nulla,
di una sfera che è solo una parola,
di una luna che no sarà mai quella
su cui alluneranno le astronavi…
Autore: Gianni Toti
Data: 09/11/1960
Numero serie: 1960_1397
Evento scatenante:
Temi: contemplazione; parole; universo
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine
