Tramonta il giorno a sangue e una domanda
torna a ferire il senso, ancora a sera
della vita non mia delle mie vene:
– cosa mi resta? – come se per fuga
bruciato avessi le mie tappe ed ore
vissute in un’ora e in un giorno i miei giorni.
Cosa resta? Forse ho perduto in via,
breve il mio viaggio, verdi geografie
del cuore, le fantastiche crociere,
tutte le mie monete – non comprai
che deliri e fantasmi
e si dileguano.
Domande di chi muore, di chi varca
l’ultimo ponte e indietro guarda, ultimo
indugio senza fede mormorando:
– Povertà, leva l’ancora, salpiamo,
– Omnia tecum, at pauca, parva, tristia –
Poche cose ora mia, poche e fra queste
false ed incerte, una, poesia, tu.
Autore: Gianni Toti
Data: ottobre 1943
Numero serie: 1943_0013
Evento motivante: Osservazione della natura
Temi: Angoscia
Emozioni trasferite nella scrittura: Inquietudine; impotenza; vecchiaia