Ancora sera, un’altra un altro approdo
odiato amato alla mia vela – e torna
sempre, salpa per brevi corse e il vento
che la inarca non dura che un istante
fulmineo e basta a bramare con odio
d’ira e di sangue, vastità, il tuo canto.
L’odio perché è nell’onda invalicabile
la luce che apre abissi e cieli e morte
ma nel varco declina il vento e muore
invano folgorata la speranza
d’eternità –
Infinito come t’odio.
Autore: Gianni Toti
Data: 30 ottobre 1943
Numero serie: 1943_0017
Evento motivante: Osservazione della natura
Temi: Angoscia
Emozioni trasferite nella scrittura: Inquietudine; odio; paura