Quando un sorriso alla stanchezza illudono
gli istanti senza tempo che nel giorno
fioriscono improvvisi alla speranza
come la strada nuova che potrebbe,
se attendi, anche apparire alle tue svolte
nel giro del tuo viaggio quotidiano,
in quegli istanti intemporali quando
corre il cielo sul mondo come un nastro
fra le case sui tetti e tu l’ascolti
frusciare dolcemente come un velo
di fanciulla e s’azzurra anche il tuo cuore,
nei grandi istanti della meraviglia
– è quando un bimbo ride, è quando canta
una finestra, umana, e tra le case
e la strada una gioia ancora appare
possibile – io ricordo anche il futuro
e che un istante mio più d’un istante
fosse un giorno ricordo la preghiera
ed il voto stupito del fanciullo
il bene una parola un’altra il male
meraviglia era antica : tutto passa
e il tempo un fiume che non si risale.
Allora penso che domani forse
avrà un istante il mio nome – e poi passi –
poco basta a morire della vita,
poco, anche un istante di speranza,
ma io so da sempre che non accadrà
se prima non avvenga il sogno, se
non fermerò un momento anche nel flusso
eterno il sogno assurdo – e che trascenda,
divelto poi dal vortice che importa
se a far corrente e vita abbia sostato
simile a un sasso levigato contro
l’onda del tempo? E forse nulla passa.
Autore: Gianni Toti
Data: 15 aprile 1944 – 28 giugno 1944
Numero serie: 1944_0027
Temi: Malinconia; sogno
Emozioni trasferite nella scrittura: Malinconia; disillusione