Una bambina profuga (questa è pascoliana)

Donde venisti, dove devi andare
battono l’ala attorno ai campanili
le rondini sorelle, dì, che stridi,
figlia di primavera, quando il vento
ti copre gli occhi di capelli e scherza
con le tue vesti e le ribella al gesto
che ti fa freddo sulle gambe snelle,
che t’accarezza, un bacio e fugge subito?

Non rispondi, quel tempo è morto forse
per sempre, mia bambina, strana, tu,
soavemente limpida, leggera.
Qualche cosa non c’è che prima c’era,
forse il tuo campanile o la tua casa,
le rondini sorelle batton l’ala
attorno al tuo ricordo, sulla guglia
dov’era il suono ed ora il vento squilla.

Sugli occhi che t’azzurra il cielo passa
brivido breve, come trema al fiore
il petalo che un soffio sfiora, forse
perché perde profumo, perché forse….

– conosci tu, occhi chiari,
i fiori che hanno un’anima? Il profumo
del vento anima i fiori ed io vorrei
vestire di queste anime il tuo cuore,
sulla dolce camicia dei tuoi piccoli seni.

Autore: Gianni Toti

Data: febbraio 1945

Numero serie: 1945_0041

Temi: Amore

Emozioni trasferite nella scrittura: Amore; fascinazione; desiderio; malinconia