La bicicletta (a T.)

Due ruote azzurre sulla grigia strada
ti portano lontana, tu non sei
più dov’io sono stupito di te
di me e il silenzio della gente che passa

Eri qui, dov’io sono, nella gabbia
della strada nemica, così veloce
per chi non muove più il suo piede a tempo,
per chi vacilla se si allontana dal sogno.

Tu qui con me, poi due ruote leggere
senza saluto, la discesa serena
verso il sonno, la casa, i tuoi pensieri contenti
del tuo giorno negli occhi, persone come visioni.

Il marciapiede sale nella nebbia
delle case, la strada si fa cielo
dove non vanno più ruote leggere
dove senza saluto non si discende

E sei restata anche tu non più tu
sei mia come la stella che ho raccolto nella mano
quando è caduta allo spazio leggero
tu non sai che ora sei mia prigioniera

ma tu non curi ciò che mi è restato
tu sai che un’altra vita è tua, più vera
che lasci solo immagini e parole
con cui fare speranze, illudere fantasie.

Parole sulla tua bocca, quanto volte le ridici
quel tuo sguardo, quel gesto, quante volte lo rivedo
sei tu lontana su leggere ruote
che corri sulla strada del mio cuore.

Autore: Gianni Toti

Data: 26 giugno 1945

Numero serie: 1945_0047

Evento motivante: Allontanamento

Temi: Amore; lontananza; tristezza

Emozioni trasferite nella scrittura: Tristezza; amore