Era la sera ferma, fermo il mondo
sul muricciolo assopito del ponte,
senza malinconie una sera azzurra,
il cammino era un passo dietro l’altro
– e vidi il fiume come una strada
sotto il ponte sotto il piede
e fanciulli nell’acqua una barca
rossa leggera – ed era come un quadro,
il cielo un fumo azzurro che saliva
E vidi il mondo che va sulla strada
e volli andare col mondo lontano
ma urtai col passo il muretto assorto
e la misura mancò al ritmo
tentato, anche le ruote risentii
del tempo e il lieto cigolio nel vento
Così era indietro il mio orologio ancora
sull’ora che avveniva sulla strada
che mi suona irrita nelle vene
Com’era indietro, indietro andava il mondo
si rovesciava indietro come un’onda
che si rifiuti di toccar la riva
Fu così, come il mare il cielo, e il mare
come il cielo e orizzonti come abissi
– e lo spazio si rovesciò nel vento,
fu un’onda azzurra, un occhio immenso volse
lo sguardo luminoso agli orizzonti
sul mare alto di nuvole, ai miei piedi
sfuggiva il suolo come un calmo flutto,
tornai sul mondo fermo che cammina
Cammino nel fiume e il fiume son io
– e non mi accorsi che andavamo insieme
presi per mano da sguardi orizzonti
come due amici, due amici del mondo
Era la sera ferma, io fermo e il mondo
e vidi il fiume che cammina
e il saluto suo con la sua mano
di fanciulli sull’acqua e la barca
rossa leggera – ed ero dentro il quadro
dove il cielo era un fuoco che saliva.
Sguardo-orizzonte mi disse: hai capito?
saluta il fiume che poi mi raggiungi –
Scesi dal muro assorto della vita
con un salto, baciai una fanciulla
salutai il mondo che passa e son io
che canto e ascolto sguardi e orizzonti
Feci un gran salto, carezzai i capelli
di fumo del cielo che saliva
un salto grande oltre una corda azzurra
e fui leggero e rincorsi il fiume.
Autore: Gianni Toti
Data: 7 luglio 1945
Numero serie: 1945_0049
Evento motivante: Osservazione della natura
Temi: Solitudine; malinconia; desiderio; speranza
Emozioni trasferite nella scrittura: Solitudine; malinconia; desiderio; speranza