L’alba sulla città che ci sorprende
nel sonno con due dita luminose
delle persiane verdi-tristi come
l’amante mattutina che si confonde
nei sogni dell’attesa alla figura
finta d’amore – l’alba che non vediamo
dietro le case e i tetti, solo il tenue
riflesso che si esterna: – è giorno, è grigio
per le strade, sui muri le ombre eterne
che non sapranno il sole.
Dov’è il sole?
Dov’è, se sai, la sfera alta di fuoco
che un bimbo rosso insegue per gli spazi
e incendia le ali d’aria alle farfalle
agli angoli del buio ed alza un muro
di fiamma agli orizzonti, dov’è il sole?
Sulle verdi colline, sulle calme vallate
sui prati della luce, sui mari del crepuscolo
sui laghi del vento, sui fiumi dell’aria
– oltre le case il sole, dove si gettano le strade
i fiumi sordi dei passi, dove si spalanca lo spazio
e la rosa dei venti ha il mio profumo
di carne al seno morbido dell’aria
Dove la luce uno sguardo e l’altezza
un luogo naturale come la tua bassura
dove le braccia negano l’abbraccio
e gli occhi solo vedono, là – il sole
sui capelli del mondo – luce d’aria –
e accarezza la dolce testa antica
della terra – dagli alberi nel vento
naviga del mattino, fa le nuvole
così tenere luminose agli orli
che accarezzano trasparenti mani
lunghe leggere che dicono raggi.
Autore: Gianni Toti
Data: novembre 1945
Numero serie: 1945_0051
Evento motivante: Osservazione della natura
Temi: Natura; amore; malinconia
Emozioni trasferite nella scrittura: Malinconia; amore