Cinquantacinque anni fa, nei primi mesi del 1969, iniziava il suo cammino parlamentare una delle leggi più importanti dell’Italia repubblicana, quella che – approvata un anno dopo – sarebbe stata conosciuta come “Statuto dei lavoratori”. Il suo ideatore e più strenuo sostenitore, il ministro socialista Giacomo Brodolini non ne avrebbe visto l’approdo, ma di quella legge egli sarebbe stato ricordato nel tempo come il “padre”.
La legge apriva le porte alle libertà sindacali dentro la fabbrica e, come intitolarono i giornali progressisti del tempo, faceva finalmente entrare la Costituzione nei luoghi di lavoro.
Di Giacomo Brodolini, dello Statuto dei lavoratori e della strategia riformista di cui esso fu uno dei risultati più maturi e ambiziosi, del gruppo di intellettuali, fondatori del diritto del lavoro italiano, che con lui collaborarono alla stesura del testo, che concluse una lunga e tenace trattativa politica e parlamentare, scrive oggi lo storico Paolo Borioni, docente all’Università la Sapienza di Roma, in un intenso volume che ripropone la straordinaria tensione politica, sociale e civile e la ricchezza culturale di quel gruppo di “pionieri” e del loro ministro.
“Il ministero Brodolini. Poteri pubblici, welfare e statuto dei lavoratori” (edizioni Biblion, 2024) verrà presentato ad Alatri, presso la Biblioteca Totiana, venerdì 23 febbraio alle ore 17,30
L’Autore verrà intervistato dal giornalista Tarcisio Tarquini, con lui interverranno Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, Rino Giuliani, componente della direzione nazionale dell’Istituto Fernando Santi, che ha collaborato all’iniziativa, Jacopo Nannini, segretario della Federazione giovani socialisti di Frosinone.
La Biblioteca Totiana di Alatri conserva nei suoi scaffali il settimanale della Cgil “Lavoro” sulle cui pagine Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della Cgil, rilanciò, il 25 ottobre del 1952, la proposta – realizzatasi quasi un ventennio dopo – di uno Statuto che garantisse la libertà di associazione dei lavoratori dentro le fabbriche. L’incontro darà , perciò, anche modo di far conoscere questo “magazine” che Gianni Toti diresse dal 1952 al 1958 facendone una pubblicazione rimasta unica nel panorama della stampa sindacale e politica italiana.