Mi potranno rubare anche il cielo
i ladri della vita se riusciranno ad avermi,
fermarmi sul penultimo gradino
della scala che porta alla felicità,
serrare tutte le finestre azzurre
che avrò aperte sul mondo alla speranza
di riuscire a vedere, quando guardi,
la nascita infinita di ogni momento
e creare e nascere, sempre, anche tu.
Oh, potranno rubarmi anche la musica
dei colori e il rosso delle canzoni
come finora, i ladri della vita,
e chiudermi la sera con le porte
delle prigioni – ( qui un’ombra azzurra
scende dai monti, sale dalle foglie,
chiude gli occhi allo spazio dolcemente) –
potranno ch’io discenda dentro il buio
della tristezza – (qui più non le credo
all’allegra tristezza della solitudine
e non ricordo così le scadenze
della speranza alle prigioni d’ore).
Potranno rubarmi a me stesso
– (già tanto ho perduto della vita) –
anche egoismi e speranze potranno
ch’io perda come soldi dalla tasca.
– (già più non posso cantare cogli altri
che vivono senza sapere,
già più non posso sentirmi
con gli altri degli altri, soltanto
per gli altri, io e tutti)
(parlo solo con la mia voce,
io e il mio interlocutore, io lui,
un colloquio infinito)
Tutto potranno, rubarmi
alla vita, certo, alle felici speranze
alle disperazioni anche
che fanno vivo chi sta per morire
di speranza,
tutto, lo so, e cancellare
il mio nome scritto sulla sabbia
con l’onda azzurra del futuro,
ma io leggo
tante parole sulla riva abolite
dell’acqua di sempre e sempre
sarà chi saprà leggere nel libro
che nessuno ha mai scritto, che mai
sarà scritto, l’inesprimibile.
Io sarò la parola non detta,
non scritta, non pensata, la parola
vissuta, sillabata nelle vene
del sangue con il dolce mormorio
dei fiumi sotterranei, delle linfe
che fanno danzare gli alberi d’amore, la sera.
Io sarò un gradino costruito
dalla vita operaia della vita,
il gradino penultimo,
che tu dovrai salire per toccare
il sommo della scala, il gradino
che non potrai saltare
(solo i primi si saltano e i morti
sono sempre i penultimi)
Si, tutto potranno rubare
I ladri della vita, ma un giorno
restituiranno alla felicità
tutto il passato del mondo
e la gioia volerà nel tempo.
Autore: Gianni Toti
Data: agosto 1947
Numero serie: 1947_0106
Temi: Determinazione; speranza
Emozioni trasferite nella scrittura: Determinazione; speranza