Per le strade del tempo cammini,
la tua voce mi giunge da una stanza
chiusa, ma senza porte, laggiù,
da un giardino lontano della scala
che salgo e non ha niente avanti a se,
solo il mio passo alzato sullo spazio
del tempo e dietro tutta
la gradinata senza fine, Sento
il suono delle labbra e le parole
che baciano la bocca, si congiungono
con le parole scritte oggi da me
e con quelle non dette, le impossibili
a dirsi, dietro le quinte del pensiero
Ti senro camminare, uomo lontano
da cui discendo come da una scala
so che qualcosa mi vuoi dire ancora
e a me legarti lungo la catena
delle nascite o delle morti
Non so che dici, sento solamente
il mormorio delle generazioni
senza le quali non sarei, passare
come schiuma nella risacca del tempo
Non ti capisco, sento solamente
che ho un solo modo di capirti, questo,
di viventi dal figlio, come un giorno
fra calendari di essi, mi vivranno
da figli i figli che verranno ed io
cercherò di parlargli e sulle labbra
del tempo, manderò messaggi d’amore
Autore: Gianni Toti
Data: 20 marzo 1954
Numero serie: 1954_0309
Evento scatenante:
Temi: vita; contemplazione; tempo
Emozioni trasferite nella scrittura: impotenza; speranza