Ho anch’io il mio sole che non ha tramonti,
il mio sole privato in un cielo privato
stellato di giorno, assolato di notte,
Morte, potrei chiamarlo, ma non so
se quel giorno tramonterà sull’orlo
degli occhi, al pallido orizzonte
del respiro finale, se sarà
la catastrofe … ho il sospetto, a volte
che l’aurora verrà, privata aurora
anch’essa, con ali di farfalla:
e guarderò il mio bruco ed alitando
stupirò di stupire, aspetterò
altri tramonti, altre ali, altre catastrofi
private, privatissime, tutte per me
in un cielo azzurrissimo, riservato..
Autore: Gianni Toti
Data: 7 settembre 1956
Numero serie: 1956_485
Evento scatenante:
Temi: identità; morte; contemplazione
Emozioni trasferite nella scrittura: introspezione; malinconia; fascinazione