Tu dici: l’universo è solo un cuore
che pulsa come il tuo, il tuo piccolissimo
tenerissimo cuore rosso e mortale,
e se il tuo è così svelto di suonare
le campane del sangue, al cuore immenso
venti miliardi d’anni fanno pause
di silenzio e stupore fra un ritocco
e l’altro d’una vena, di un celeste
fiume di cosmico sangue,
stellare, galattico sangue,
che c’imbarca negli oceani, del tempo,
-( povero, povero cuore sono mortale alla deriva!)
Tu dici, dunque, è un cuore e un cuore è un cuore
se l’universo è un cuore, è un universo
il mio cuore, il tuo cuore ed è mortale
come noi e immortale e infinito
il nostro cuore e il suo, padre e figlio,
universi che si tramandano, forse,
che si rispecchiano nella gola del tempo
Autore: Gianni Toti
Data: 4 ottobre 1956
Numero serie: 1956_500
Evento scatenante: introspezione
Temi: fragilità umana; universo; contemplazione
Emozioni trasferite nella scrittura: introspezione; sofferenza; rassegnazione