Progetto “PENSARSI DONNA”

narrazioni di sé e delle scelte che hanno determinato il personale percorso

Un ciclo di incontri di gruppo quindicinali presso la Biblioteca Totiana di Alatri, in cui la condivisione e la raccolta delle storie personali delle partecipanti, le scelte individuali agite anche in relazione al contesto storico, culturale, socio-economico del territorio di appartenenza, in questo caso ciociaro, sarà funzionale a sostenere il progetto più amplio “pensarsi donna”. Da lunedì 21 ottobre 2024 alle ore 18:00.

Pensarsi donna” è la proposta di un progetto partecipato, immaginato da Pia Abelli Toti – psicologa e psicoterapeuta – che muove da un assunto da verificare: investendo molto e rapidamente in quantità e qualità nell’istruzione femminile in ogni campo del sapere, includendo l’insostituibile gruppo di conoscenze STEAM (Science, Technology, Engineering, Art and Mathematics), si può ottenere un aumento di beneficio per la società in generale, per l’istruzione, la produttività e il benessere complessivo sia delle partecipanti sia dei loro figli/figlie e dei figli/figlie della comunità. Un vantaggio realistico, raggiungibile in una prospettiva relativamente rapida, a largo impatto per numeri. Un acceleratore nell’acquisizione di condizioni e strumenti più adeguati e aggiornati ai grandi cambiamenti in atto, alla vita del singolo e del gruppo sempre più allargato, con ricadute vantaggiose immaginabili forse anche in termini di conservazione della specie.

lunedì  15   luglio   2024

Premessa _

scrivendo in-versi _ scrittura in-versi _
vedo la mia scrittura nell’evolversi libero in-versi mostrare un cambiamento della forma, della struttura … che mi segue nei mutamenti, nel tempo … diversi negli ultimi dieci anni, da quando ho iniziato per caso, ricordo intero? … in quel tempo la mia vita aveva inserito un elemento di storia privata in più … voluto? necessitato? … chi lo potrebbe dire? … il senza regole, se possibile, è in parte abitudine che mi accompagna … accadde all’inizio della scrittura in-versi senza sapere le regole dello scrivere in versi, in poesia? … un diritto, una giustificazione? per sottrarmi al giudizio degli esperti dell’ambito poetico? mai è solo “così” … proseguendo scopro che diventano diversi anche il guardare pensare … alcune decisioni forti avvengono nella mia posizione sociale e privata … soltanto paura di rimanere vestale? … non solo _

la verità, come si suole dire, sulla nuova scrittura, tra svariate probabili componenti, che regge ancora, è che non avrei potuto dire-narrare con altro strumento di comunicazione, se non con quello/questo della scritturainversi … narrando quello che seguì _

senza regole imparate allo scopo i versi risultano semplificati e veloci … il percorso del pensiero, la trascrizione rapida, la piena intensa espressione delle sensazioni corporee, le emozioni, quelle che riconosco, le riflessioni che ne traggo e che precedono, i passaggi nei ragionamenti del prima e dopo che sgorgano quasi spontanei in grande quantità, tutto ciò avveniva da quel momento e avviene ancora _ il tutto è frutto di memorie diverse, di osservazioni quotidiane in campo, di osservazioni più o meno immediate e con diversa estensione nello spazio e tempo e stili di vita e di comunicazione utilizzati e osservati in altri …

i mezzi di comunicazione ed espressione sono molti nelle arti, nella scienza, nella vita, per me inaspettatamente diventa questo il privilegiato… se chiedo e mi rispondo dico: il nostro operare da dove nasce? se non da necessità e derivati più o meno noti!?

e adesso per la Ragione-scopo del Progetto, al primo posto figura la necessità di proporre una successione di incontri sul tema “pensarsi donna”

quali contenuti, metodi insieme possiamo adottare per chiarire il significato del tema e iniziare una ricerca sul come?

dobbiamo considerare che da sole in quanto donne non ci siamo mai pensate, dette, scrivendoci_ è mai possibile? pare di sì _ non possiamo dubitare che siamo capaci di pensare, scrivere _ viviamo, lavoriamo in proprio e fuori casa da molto tempo … ma in modalità e quantità esigue se rapportato al tempo in cui solo i maschi andavano fuori casa _ è una storia millenaria che ci configura come oggi possiamo guardarci e ricostruirci nella storia e nell’oggi_

mi sono imbattuta (non è vero, sembrerebbe all’improvviso e non lo è), mi sono ricordata di un passo di Pierre Bourdieu, studioso-ricercatore francese che avevo conservato a portata di mano, dal volume, Il dominio maschile, Feltrinelli, (parte 7)  Bourdieu fa degli esempi tratti dalla società francese dell’epoca in cui scrive (il 1998). Scrive: “I dominati applicano categorie costruite dal punto di vista dei dominanti ai rapporti di dominio, facendoli apparire come naturali. E ciò può portare a una sorta di autosvalutazione, se non di autodenigrazione sistematica, visibile soprattutto […] nella rappresentazione che le donne si fanno del loro sesso come di una cosa deficitaria, brutta, addirittura ripugnante [e] nella loro adesione a un’immagine svalutante della donna. La violenza simbolica si istituisce tramite l’adesione che il dominato non può non accordare al dominante (quindi al dominio) quando, per pensarlo e per pensarsi o, meglio, per pensare il suo rapporto con il dominante, dispone soltanto di strumenti di conoscenza che ha in comune con lui e che, essendo semplicemente la forma incorporata del rapporto di dominio, fanno apparire questo rapporto come naturale; o, in altri termini, quando gli schemi che egli impiega per percepirsi e valutarsi o per percepire e valutare i dominanti […] sono il prodotto dell’incorporazione delle classificazioni, così naturalizzate, di cui
il suo essere sociale è il prodotto
”.

scelgo, ho scelto di non commentare in gruppo questo scritto, lasciando a ognuna riflettere e muoversi da sé nel chiaro e oscuro di queste righe _

aggiungo, il tema non riguarda solo le donne _ noi lo trattiamo in quanto donne qui presenti, ché tali si sentono, senza esclusione di nessun altro segmento o insieme di genere sessualmente indicato, per coerenza con questa nostra ricerca che intende esaminare lo spaccato sociale in cui ci rappresentiamo, con corpo-donna che noi sentiamo e dichiariamo di tale genere

chi volesse inserirsi dopo il primo avvio potrà unirsi al gruppo di lavoro esistente_

alcuni cenni sul PROGETTO e SCHEMA che seguiremo almeno in questo primo momento

ragione-scopo del progetto                                                             

prendiamo atto delle condizioni economiche, culturali, sociali dello Stato Italiano, rispetto alle altre nazioni europee, condizioni che non promettono sensibili sviluppi positivi (basti ricordare il livello della scuola in generale: primaria, secondaria e a seguire) _ teniamo presente la storia del nostro mondo femminile _ sappiamo inoltre che ogni ricerca va contestualizzata rispetto alla storia dello specifico territorio preso in esame _

_ qui siamo in Ciociaria, una parte consistente della attuale Regione Lazio, provincia di Frosinone, in cui la Chiesa divenne Lo Stato Pontificio dal 751 d.C. per merito di Pipino il Breve _ ci fu al tempo un discusso atto di investitura a re dei Franchi da parte di Papa Stefano II a favore di Pipino il Breve, chiamato in soccorso per contrastare i Longobardi _ a quel periodo rinvia il documento apocrifo della Donazione di Costantino _ l’Editto di Costantino poi dichiarato un falso _ in esso si rivendicava anche il Potere Temporale su vasti territori (prima questo era degli imperatori e la Chiesa Cattolica deteneva soltanto il Potere Spirituale) _ lo Stato Pontificio rimase tale fino al 1861(ben più di mille anni) con l’avvento del Regno di Italia e della Monarchia sabauda _ nel 1946 divenne parte della Repubblica Italiana, non certo con plauso e appoggio delle autorità religiose _

_ da questa terra Ciociara nasceranno ben quattro papi e due cardinali_ dopo l’avvento della Repubblica Italiana, 1946, con la destituzione della Monarchia (che aveva favorito e appoggiato l’ascesa del Regime Fascista, sconfitto nella guerra di Liberazione ad opera di reparti del Regio Esercito a fianco delle forze alleate angloamericane e della determinante Resistenza Italiana, presente soprattutto al Nord e al Centro, contro i Nazisti e i Fascisti loro alleati) si costituì La Repubblica Democratica Italiana tra i cui partiti politici, quello a stragrande rappresentanza cattolica cristiana, fu il Partito della Democrazia Cristiana, il tradizionale Mondo Cattolico (non quello di orientamento Degasperiano, bensì quello di maggiore consonanza Andreottiana) _Franco Evangelisti, braccio destro di Andreotti, nacque in Alatri nel 1923, fu anche sindaco di Alatri

_la condizione del livello di istruzione e professionale in generale va contestualizzata nel rispettivo tessuto culturale, trasmesso da secoli e secoli, con gli usi e costumi del luogo_

_oggi va considerato anche l’aspetto dell’incremento demografico locale, non diverso da quello nazionale, che ci pone agli ultimi posti tra i paesi europei, altrettanto per livello di istruzione, di laureati in generale e ancor di più deficitario di laureate donne_

per tutto quanto si è sinteticamente premesso, soltanto cenni, riteniamo attendibile la seguente ipotesi: investendo sensibilmente e rapidamente sul livello e qualità dell’istruzione femminile in ogni campo del sapere (visti i risultati ormai innegabili circa la non inferiorità della capacità conoscitiva, apprenditiva e produttiva delle donne in ogni campo e il successo di molte tra coloro che vi accedono) potremmo avere i seguenti vantaggi:

a_ le donne, dedite a ruoli di cura e assistenza continua, non solo nei confronti dei propri figli/figlie, se ben istruite e inserite nella dimensione produttiva e anche di vertice nella economia in senso lato, possono portare un aumento di cultura e socialità e istruzione e produzione mirato ai figli/e di tutta la comunità; di conseguenza l’investimento nella scuola dovrebbe essere attribuito con modalità aggiuntive alla componente femminile, non lasciato indifferenziato per genere, in una prima fase di compensazione, come avviene in qualunque settore portatore di pregresse carenze accumulate nel tempo _ così potremmo raggiungere un miglioramento elevato e rapido nel campo della conoscenza, competenza e produttività di tutti i figli, un miglioramento sensibile anche nell’ambito della vita sociale (dove si ravvisa una crisi della ‘salute mentale’ elevata nelle generazioni giovanili) _

b_ al di là dello scopo e metodo suggeriti per l’istruzione a livello pubblico, che potrebbe aprire un dibattito sul metodo pur mantenendo il fine accrescitivo e migliorativo, il nostro progetto “pensarsi donna” mira a mobilitare il mondo femminile verso una personale crescita, perseguita anche individualmente, o in piccoli gruppi, in ogni campo della vita, puntando sempre all’innalzamento dell’istruzione, consapevoli di quanto di positivo come donne si possa diventare innesco _

c_ tale percorso potrebbe mostrarsi un acceleratore per il raggiungimento di condizioni più adeguate alle necessità attuali del singolo, dell’insieme contestuale sociale e via via allargando gli ambiti concatenati fino a pensare a un qualche incremento anche nella possibilità di conservazione della specie intera _

Sviluppo del progetto

_ raccolta delle storie scritte da ogni partecipante disposta a farlo
trattasi della Storia che oggi possiamo raccontarci cercando le ragioni per cui abbiamo compiuto “le scelte” considerate importanti e definenti la vita fin qui da noi vissuta _ tra le ragioni delle “scelte” potranno essere comprese e messe in evidenza quelle attribuite a proprie convinzioni, a stili e regole familiari, a influenze dell’ambiente sociale di appartenenza, alla religione professata e praticata, al livello di istruzione e di formazione inerente lo sbocco lavorativo prescelto o accettato, perché considerato inevitabile, a volte per condizionamenti strettamente personali ritenuti determinanti _

_raccolta statistica separata per maschi e femmine, , a partire dal 1946, quinquennale, che mostri il livello e il campo di istruzione delle due categorie di genere, le professioni svolte, le condizioni di stato civile (in coppia o no, con figli o no), le provenienze sociali per ambiti lavorativi e culturali _ tale raccolta potrebbe svolgersi contemporaneamente agli incontri e alla scrittura delle storie, se qualcuna fosse già disposta a occuparsene _

_una pubblicazione della Raccolta delle Storie o della Ricerca completa_ _ in ogni caso tutto rimarrebbe documentato e tutelato secondo norme condivise all’interno della Biblioteca Totiana, nell’Archivio digitale Partecipato che accoglierebbe anche questa specifica sezione _ utilizzabile anche per successive ricerche (sempre nel rispetto e previa accettazione delle riserve poste dalle ‘scrittrici delle storie’) _

conclusioni

probabilmente le nostre conclusioni potranno essere costruite soltanto a operazione conclusa, con i dati emersi e a seconda dei punti di vista suggeriti dai risultati stessi _ siamo in una fase del tutto iniziale in questo percorso _ non vogliamo essere già dirette da un obbiettivo, se non dalla proposta del PROGETTO _ PENSARSI DONNA con la raccolta di storie personali scritte, liberamente costruite e fornite _ la realizzazione dei vari step sarebbe già un successo e motivo di incoraggiamento per le generazioni più giovani _ un altro segno positivo deriverebbe dal grado di accoglienza ottenuto _ così la proposta di sviluppare il progetto da parte di soggetti anche esterni al gruppo degli INCONTRI, persone più preparate di noi iniziatrici e dotate di mezzi e competenze specifiche su detti temi (in particolare per la raccolta dei dati statistici segnalata), etc.                                                                                                                

_ vale sempre che senza inizio nulla accade e ognuno si muove da dove e come e con chi può_                

_ l’uomo è un essente dal tempo limitato, questo non va mai dimenticato, da qui l’opportunità di usarlo al meglio per noi stesse/i sempre_