Eccoci dunque, senza parole,
peccatori per troppo amore,
il sogno era cosi bello
che quando si fece realtà
continuavamo a sognarlo: perdonateci
dunque, impenitenti sognatori,
per quel sogno eravano pronti a tutto,
anche a chiudere gli occhi per sempre
Ma non potemmo, poi, sognare a lungo
il sogno nato a vita, lo sapete,
e a vedere fummo costretti
il nostro sogno umano, così vivo
già di, peccati, già con tanta morte
germogliante nel tenero cuore…
Perdonateci, nessuno amò tanto,
– voi non sapevate come noi
così mentire d’amore.-
Autore: Gianni Toti
Data: 30 novembre 1956
Numero serie: 1956_522
Evento scatenante:
Temi: condizione umana; fragilità
Emozioni trasferite nella scrittura:
sogno; inquietudine; incertezza; rassegnazione