A una caviglia d’albero mi avvinsi

A una caviglia d’albero mi avvinsi
per sognare la fronte celeste,
dormii sotto la porpora, alto il vecchio
orizzonte – soffitto a cassettoni
di nuvole antiquate ; e mi dissolsi
smemorando di esistere e diverso
esistere degli alberi, negai
d’essere stato nulla e d’essere tutto,
negai, alternai, frugai attraverso gambe
verdi di verde sangue e poi a baciare
mi volsi fronti assenti, rughe lisce
di vergini spazi violati
dimenticai di niente, ricordai
com’era prima – fu solo un momento
poi mi vegliai, presi la penna, scrissi:
questa è la data

Autore: Gianni Toti

Data: 20 gennaio 1957

Numero serie: 1957_548

Evento scatenante: osservazione della natura

Emozioni trasferite nella scrittura: fragilità; memoria; consapevolezza

Temi: identità; natura