Ho pagato un salario di parole

Ho pagato un salario di parole
a me stesso e non era un prezzo buono
avevo diritto a ben altro
pure non altro ebbi
e adesso ancora
rivendico mercedi superiori
ho lavorato tanto a fabbricare
edifici per l’anima che anch’io
ho bisogno d’un tetto ore riposi
in silenzio, ma non si può pagare
con parole il silenzio, col silenzio
le mie parole, troppo, troppo grande
e irriducibile
l’OPPOSIZIONE

Autore: Gianni Toti

Data: 02 aprile 1957

Numero serie: 1957_587

Evento scatenante: introspezione

Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; rassegnazione; consapevolezza

Temi: estenuazione; contemplazione