Palpebre azzurre, o rosse
labbra d’orizzonti, non so
tradurre che in queste frasi
fisionomiche il tuo messaggio
dallo spazio, amico,
che suggerisci pensieri
che solo intuisce questa
febbre, questa
perplessità e questo
dubbio scolare : che vi sia
una VERITÀ infine al di la
degli occhi e della vita,
ma ho solo parole usate
solo immagini logore,
volti tanto amati
che consumati sono stanchi
d’essere amati : ho queste
palpebre che schiudono cieli
e labbra che baciano i giorni
uno specchio dove ti attendo
emergere dell’Eterno,
ala o piuma …
Autore: Gianni Toti
Data: 02 maggio 1957
Numero serie: 1957_603
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: stanchezza; rassegnazione
Temi: legame; contemplazione