La carne non è triste, il libro è triste,
in ogni sua pagina qui è piegata –
dove il filo a macchina stringe e il breve
segmento d’acciaio infierisce sulle parole
allontanandole in onde di bianchi oceani –
qui è piegata una pena che non è della carne
ma del Prigioniero
Fuga lunghissima, questa, da secoli
preparata, da millenni concepita e forse
mai interamente attuata – rimarranno
tra sbarra e sbarra questi filamenti
del sogno tessuto dal Prigioniero, sempre –
Il libro è triste, la carne allegra chiama
il Prigioniero, e risponde
la sua allegra tristezza, ché tristemente
allegro è chi in prigione
sa che fuggirà, presto o tardi,
e più dolce è la Libertà
per colui che non la conosce
e in libri tristi legge di allegre carni
Autore: Gianni Toti
Data: 29 maggio 1957
Numero serie: 1957_620
Evento scatenante: ispirazione da una lettura
Emozioni trasferite nella scrittura: tristezza; sogno; rassegnazione
Temi: umanità; corpo; vita