all’ordine dei nostri equilibrati
cervelli si sottraggono, diventano
mille altre cose
e gli occhi
gli occhi come giardini fioriscono
e leggo sugli schermi interiori
vicende di domani, informi ancora
e poi niente
niente è se stesso più, tutto diventa
qualcos’altro da se, secoli girano
verso la propria coda futura
il serpente del tempo, e mordono
gli infanti mai nati nel sangue
che mai scorrerà, nelle vene
esangui del possibile nulla
scompare
il mondo nei miei occhi
Autore: Gianni Toti
Data: 18 settembre 1957
Numero serie: 1957_658_2
Evento scatenante: insonnia
Emozioni trasferite nella scrittura: angoscia; fragilità; inquietudine
Temi: notte; natura; contemplazione