E adesso ragioniamo di pianeti
come di continenti ieri e un mare
sembra lo spazio tra una stella e un’altra:
isole, nicute altro forse, brulle,
alide, morte per l’eternità
isole senza morte
ora che siamo
così vicini, vorrei essere antico
e sognarle lontane ancora, inutili
lievitanti misteri
oh, stiamo attenti
fratelli, forse è meglio
aspettare e lasciare ai figli il compito
di distruggere i sogni, di scoprire
anche la solitudine di laggiù…
Me è troppo tardi, vero? per partire
sta il proiettile umano, e colpirà
nel cuore dello spazio il mondo, ed io,
io so lo, siamo soli, nelle vene
dei venti, siamo i battiti del cuore,
NO, Non violate la regina d’argento!
Non toccate i seni dell’angelo!
Autore: Gianni Toti
Data: 20 ottobre 1957
Numero serie: 1957_660
Evento scatenante: insonnia
Emozioni trasferite nella scrittura: frenesia; rassegnazione; rimpianto
Temi: estenuazione; condizione umana