Sui pendii dell’eternità
scivolo e arranco, diceva
il montanaro dell’anima, con una parola
conficcata nella roccia e le mani
aggrappate al pensiero
appena pensato, una corda
di parole, elastica e oscillante
nella bufera dei dubbi
Io non gli dissi nulla, non volevo
che si accorgesse della sua anima piatta
come una pianura senza vento :
l’avrebbe preso la vertigine ….
Non c’è altezza nè abisso,
nè salita o discesa – avrei potuto dirgli
questo, mi avrebbe capito?
E se, non sarebbe caduto
ugualmente, su se stesso?
Autore: Gianni Toti
Data: 12 giugno 1958
Numero serie: 1958_872
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: rassegnazione; incertezza
Temi:
identità; condizione umana