Tra poco sapremo la luna
e del suo volto la guancia
che da sempre ci sorride, pallida,
e l’altra, che forse arrossice
del suo amore notturno, non vista;
e tra poco sarà solo parola
senza mistero, e puro suono, niente,
disperazione di poeti e d’uomini
alunni di poeti, di tutti forse
coloro che al mistero si votavano
recitando parole di luna, esorcisimi di luna
Inghiottiremo la luna, andremo al di la,
e se ci sfuggirà giaculatoria
di luna tu nel ciel dimmi che fai
un’ironia impaziente gelerà
sulle labbra la voce: avremo lune
morte nell’anima, e sarcasmi.
Continueremo a marciare,
cecità, nella notte illume.
Autore: Gianni Toti
Data: 04 luglio 1958
Numero serie: 1958_895
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; malinconia
Temi: notte; poesia