E quando ho voce, non ho parole

E quando ho voce, non ho parole
e se parole, voce non ho,
gola nuda, gola povera ..

Tra le pareti altissime del canyon
entrano ed escono ali a pronunciare
alfabeti di spazi, poi non resta
che un silenzio di gridi.
È così quando,
alle frondaie turbinando partono,
inavvertite, rondini a squadriglia
e te ne accorgi dopo, a cielo vuoto …

Forse ero anch’io così, cielo con voce
e con parole, con ali e squadriglie
di rondini verbali, e canti, forse,
inavvertiti, fino a che fuggirono
per altri cieli meno generosi
e aperti, scritte pagine
e pubblicate, gabbie tutte righe
dove il cuore è un uccello colorato
che finge non sapere
la libertà – o non ricordarla, mai ..

(Libertà di non essere detta,
libertà assoluta di una voce
silenziosa, libertà di parole
non pronunciate, in orbita
nello spazio di una gola aperta)

Autore: Gianni Toti

Data: 09/09/1958

Numero serie: 1958_964

Evento scatenante: introspezione

Emozioni trasferite nella scrittura: nostalgia; malinconia

Temi: parole; malinconia; tumulto interiore