Allo scalo del sonno, anche stasera
planando su banchi d’ansia, nebbiosi,
le ore del giorno alla deriva ormai
su chiglie di silenzio, con vele di enigmi
ostinati nel vento,
l’equilibrio
non c’era ad aspettarmi, anche stasera
con suoi registri in ordine, gli orari
dei viaggi rispettati, (vai e ritorni
come sempre, da te a te stesso)
non c’era
anche stasera, e forse non c’era
perché non c’è, non c’è mai, e bisogna
rassegnarsi all’onesta vertigine
dei marciapiedi e dei pensieri improvvisi
che mettono in dubbio il mondo,
sei arrivato, allo scalo è pronto un sogno
disordinato e assurdo anche stasera:
è il meglio che c’è, credimi,
è il respiro degli antenati,
l’annunzio dei posteri:
con una mano lunghissima immaginata li toccherò
Autore: Gianni Toti
Data: 14/01/1959
Numero serie: 1959_997, 1959_997_2
Evento scatenante: insonnia
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; malinconia
Temi: vita; notte; condizione umana; generazioni