Tu costruisci? Come puoi pensare
d’essere fuori, a costruire, tu,
e non d’essere l’opera, non fuori
ma dentro una acuta identità?
Non siamo qui, in un mondo già creato
sul quale solleviamo ali e palazzi
come bandiere, come come nomi, come
la firma alta dell’uomo, siamo noi
questo mondo neonato che balbetta
a se stesso parole dette scienza,
e domanda al suo cuore perché batte,
a se stesso domanda, all’ignoranza
della sua nascita, all’oscuro fervore
della propria matrice, alle sue stelle
proiettate dai suoi pensieri fuori
dagli occhi

Nessuno, nessuno risponderà, la risposta
sarà la domanda di domani, così alta
che dimenticheremo le antiche, gli interrogativi
dell’infanzia, rimasti laggiù, a meravigliarsi ….