Un altro si è tagliato
le mani oggi (il mio oggi)
(il tuo oggi) (il suo)
e tu sai, quando un uomo
se ne va, tutti, (noi), gli altri
sopravvissuti sono, superstiti
Ma abbiamo letto il giornale,
passiamo ad un’altra pagina,
a un altro giornale, a un’altra colonna,
allo schermo, grande e piccolo, dell’obbiettivo,
dalla notizia di cronaca, ai programmi degli spettacoli
e quaggiù, finalmente, alle vignette…
Poi si fa sera, tra un sospiro e un ridere quieto
e qualche trasalimento, leggero,
nascosto sotto un coperchio di parole e di azioni
e non ci accorgiamo che oggi
(il nostro oggi)
ha le vene lacerate, e la pioggia scarlatta
che ci ha tinto i capelli non lascia tracce
visibili sul cuscino : i sogni sono bianchi,
innocenti come quelle vene lacerate,
allegria!, oscillanti sui superstiti …..
Autore: Gianni Toti
Data: 21/01/1959
Numero serie: 1959_1003
Evento scatenante: racconto
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine
Temi: tempo; critica sociale