La notte si distende sopra il letto
della città, impudica
per un amore breve
e d’improvviso
si levò e il vento sbadigliò,da lei
all’orizzonte,
la città era nuda
– un lenzuolo di nuvole gualcito,
rovesciato da un lato sul tappeto
verde delle colline, appena dietro
l’utlimo caseggiato
prese fuoco
qualche cosa laggiù, un covone d’oro,
e salì verso i tetti, forse un nuovo
pallone d’avventure, tutto gas…
Con le maniche fresche rimbeccate
come il garzone dentro la città
felice della notte e dell’amore
breve, bruciato poco fa, così,
in quel covone in fiamme, e tutti dissero
buon giorno! al giorno buono come il pane…
Autore: Gianni Toti
Data: 12/05/1959
Numero serie: 1959_1043
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: inquietudine; malinconia
Temi: notte; fragilità umana; condizione umana