Stasera nessuna parola
nascerà dal mio cuore?
Non sarò padre,
stasera, di una speranza?
Questa inverosimile tristezza…
E non dire più: basta –
non dirlo mai, mai più
sognatore incredibile di felicità
cui la mattina è sera e la speranza
è una scusa infantile alla pigrizia
di farti gioia attorno agli occhi stanchi
di guardare e non vedere
sognatore funesto, sognatore
di una donna soltanto
volontario della disperazione
ucciso dalla speranza…
Questa notte lunghissima infinita d’amore
era lei che mi baciava gli occhi
perdonando anche se stessa,
era lei, era lei la luce danzante
sul mare che l’onda meravigliosa
sollevava alle pupille, sul fiore dell’acqua
E le fulgide lacrime ridenti, la ridda gioiosa
delle scintille allegre, la scia delle rondini luminose
che volavano sugli abissi celtissimi del mare
il tuo riso gentile erano, il canto
che non cantavi di parole, tutta
cantata dalla tua grazia di crescere
come uno stelo verde nutrito di sole
era lei, eri tu, labbra nuove baciate
dall’aria che ti porta le parole
del mio amore disamorato
Autore: Gianni Toti
Data: 20 aprile 1948
Numero serie: 1948_0147
Temi: Amore; dolcezza; tristezza; malinconia
Emozioni trasferite nella scrittura: Amore; dolcezza; tristezza; malinconia