Presso la Biblioteca Totiana dell’Associazione Gottifredo, Via E. Lisi n. 2 ad Alatri (FR), venerdì 5 aprile 2024, alle ore 17.30, verrà presentato il saggio Il male in bocca. La lunga storia di un’iconografia dimenticata di Marco Bussagli (Medusa Edizioni, 2023). Dialogano con l’autore Mario Ritarossi, storico dell’arte, e Marco Canegallo, medico dentista.
Dalla descrizione del libro: Prendendo le mosse dal libro dedicato a un argomento ignoto fino a quando Marco Bussagli pubblicò «I denti di Michelangelo. Un caso iconografico» (Medusa 2014) questo studio, dello stesso autore, per la stessa casa editrice, analizza origini e sviluppo dell’iconografia dell’incisivo centrale dalla Grecia arcaica fino al XX secolo. Legata a una reale anomalia dentaria (nota alla scienza medica come mesiodens e costituita da un incisivo sovrannumerario al centro della chiostra dentaria superiore o inferiore, o entrambi), l’iconografia del quinto incisivo assume valori simbolici negativi. La presenza del “dente bastardo”, come scriveva Michele Savonarola, medico e dentista di Leonello d’Este, modifica la percezione della simmetria bilaterale del corpo, minando alla radice l’armonia della figura umana. Per questo, il suo valore simbolico è assimilato addirittura alla morte e – pertanto – ne erano segnate figure come la Gorgone, salvo poi assumere valore apotropaico. È questa la ragione per cui la Medusa con l’incisivo centrale appare sulle monete del VI-V secolo a.C. L’iconografia, però, sarà anche simbolo della stupidità e dell’istintività e segnerà figure come sileni, centauri e ciclopi. Con il cristianesimo questi valori saranno assunti, insieme alla presenza del dente centrale, pure dai demoni con esplicito riferimento al peccato e attraverseranno il Medioevo, il Rinascimento e il XX secolo. Tuttavia, per tale motivo, paradossalmente, il mesiodens, a partire dall’XI secolo segnerà, con esempi significativi, anche il volto del Cristo, l’unico capace di sconfiggere, per la salvezza degli uomini, il male in bocca.
Marco Bussagli: studioso, saggista e professore romano, è laureato in Storia dell’Arte. Professore di prima fascia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, Borsista presso il Warburg and Courtauld Institute di Londra nel 1989, ha insegnato Iconologia e Storia dell’Arte presso varie Università. Ha collaborato con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e con la RAI. Ha all’attivo più di 200 pubblicazioni tra libri, testi scientifici, voci enciclopediche e articoli di alta divulgazione. Ha curato mostre di livello nazionale. Ha esposto alla Biennale di Venezia del 1986. È Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici e scientifici. Ha pubblicato per Giunti diversi saggi divulgativi su artisti di varie epoche: da Bosch ad Antonello da Messina, da Piero della Francesca a Bruegel. Ha anche pubblicato saggi su epoche storiche come L’arte e la Prima Guerra mondiale o Arte americana 1620-1913.
La Biblioteca Totiana raccoglie volumi, documenti, materiale di lavoro, opere d’arte, attrezzature tecnologiche del poeta e giornalista Gianni Toti, intellettuale e artista che ha legato il suo nome alla «poetronica» e alla sperimentazione poetica dell’avanguardia del Novecento. Nelle parole di Pia Abelli Toti, un “assertore battagliero della necessaria unità fra avanguardia artistica della lotta contro gli automatismi del linguaggio, dell’arte come creazione sempre sperimentale di pensiero”.