Un vestito di luce gli aghi azzurri
con fili celesti alla terra giovinetta
cuciono ormai da tempo: è primavera
e il disgelo è un diluvio, la verità un urlo.
Paratevi dunque a festa, vecchie bugie
comprate critici sorrisi e il coraggio
a pochi soldi dal bottegaio romantico
e ovatta di zelo per gli ipocriti timpani
era come stride il ghiaccio ferito!
come le guance gelide si rompono
e piange il viso di pietra Torrenti
di primavera,è il mondo che disgela…
e la vertià che ritorna: ha gli occhi miti
di un asino sull’orlo del ciglione
e sguardi antichi, implacabili
come solo i buoni, i pazienti,
gli irriducibili che non si uccidono
Autore: Gianni Toti
Data: 7 giugno 1956
Numero serie: 1956_420
Evento scatenante: osservazione della natura
Temi: cambiamento, natura, fragilità umana
Emozioni trasferite nella scrittura: fascinazione, consapevolezza