Un cielo non azzurro non è un cielo,
celesti lavandaie, un cielo sporco
ha bisogno d’un bagno, ricordate?
E la protesta è inutile, non dite
che azzurro è, di cristallo, questo cielo
pallido come un bimbo malato.
Non dite che è solo la mia tristezza
specchio di azzurre tristezze
– sono io, forse, che insudicio il cielo?
Oh, lavatelo, lavandaie celesti,
un vento fresco spira da ponente,
le nuvole recano verdi tinozze
sul fiume di spuma, e sapone
è iride di soli lontani.
Fate presto, cantate, con mani notturne
purificate il mio sudicio cielo,
chè ho già teso da un’orizzonte all’altro
per sospendervi il celeste bucato
una riga tersissima di versi,
e mollette di rime ..
Autore: Gianni Toti
Data: 28 agosto 1956
Numero serie: 1956_469_1
Evento scatenante: osservazione della natura
Temi: natura; contemplazione
Emozioni trasferite nella scrittura: angoscia; malinconia; frenesia