Lo spazio, la parola, dilatò
un tempo, una voce
gridata all’orecchio_
campane nel sangue a stormo…..
sentiì dire che l’uomo è grande
perchè sa che non morrà e sorride
– ancora, dicevano, di uno strano
sorriso sorridevo. .
E ancora di più sorrisi,
allora, non mi rispondevano
le labbra alla lieve gioia
Così grave e semplice
definitiva, la morte essi vedevano
, i vivi, così soli e fieri
in () a infiniti
deserti di morte caduta.. . ..
Capitalisti della vita – ingenui
egoisti – convinti
di essere rimasti, e che tutto,
attorno e nel passato, morte
fosse, una cosa tanto semplice
grave definitiva
e assurda
Peccato non potessero
sentirmi ridere dentro
quest’altra meravigliosa
forma di vivere – avrebbero saputo
che la morte non esiste…..
Ma avrebbero capito, si può
capire,
prima?
Autore: Gianni Toti
Data: 02 gennaio 1957
Numero serie: 1957_537
Evento scatenante:
Temi: fragilità umana; morte; contemplazione
Emozioni trasferite nella scrittura:
serenità; consapevolezza