Come quando la palpebra si divide
sugli occhi e dietro gli occhi la memoria
ferve ugualmente immagini ed insonni
creature sgomente di specchiarsi
_ e il tormento è leggero e continuo,
come un motivo che non si dimentica _
così se viene e quando, anche la morte
eviterà a calare la cortina
sulla piccola fabbrica che dietro
la mia fronte produce eternità
segrete, le mie piccole e modeste
eternità, cose fatte per sempre
solo una volta come il mondo Dio
una volta, per sempre in un pensiero,
_ il mondo un sogno, noi solo pensieri … _
forse. Chi importa? Il sogno o il sognatore?
Il pensiero o chi pensa? O tutti e due?
Autore: Gianni Toti
Data: 05 febbraio 1957
Numero serie: 1957_561
Evento scatenante: morte
Emozioni trasferite nella scrittura: memoria; sogno; desiderio
Temi: morte; contemplazione; Dio