Della mia misura hai dunque
bisogno, agronomo dello spazio, geometra
del tempo, per disegnare la carta
dell’Infinito e la Storia
senza Principio nè Fine
scrivere per i Figli
che generano i Padri?
Sia dunque, distendimi
da questo a quell’altro orizzonte,
e da questo
mondo a quell’altro, io sono quel che sono
una misura certa, una vita e una morte
soltanto. Del futuro non so,
dietro di me è seduto colui
che frusta i cavalli, io soltanto la strada
vedo davanti a me
che ha i solchi delle ruote
appena incisi: sono un viaggiatore,
alla stazione mostrerò il biglietto
Autore: Gianni Toti
Data: 05 marzo 1957
Numero serie: 1957_571
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: fascinazione; incertezza; rassegnazione
Temi: generazioni; vita; morte