Queste guerre segrete e rivolte
silenziose e vittorie
senza standardi , sconfitte
ignote ai vincitori…
io conosco
assalti disperati e lente
angosciose ritirate e i dubbi
dello stratega – il più solo
degli uomini, dicono, sul campo,
(E nessuno su freddi bollettini
registrò nulla…)
e ancora cariche e raffiche e lacerazioni,
posizioni tenute fino all’ultimo….
oh, un soldato è un soldato, e una parte
soltanto del dolore della guerra è sua
– la guerra è un affare collettivo,
distribuito iniquamente, è vero, ma
distribuito a capitani e militi
Ma una guerra può avere a volte
un campo di battaglia così piccolo
che solo potrebbe l’universo
servirgli da paragone
su quel campo ho combattuto,
e nelle vene graffiano
ancora uncini e coltelli
e zoccoli e ferro e fango e pensieri calpestano
io solo il nemico, io solo
il difensore, io solo
che dichiarai guerra
Autore: Gianni Toti
Data: 16 maggio 1957
Numero serie: 1957_607
Evento scatenante: introspezione
Emozioni trasferite nella scrittura: desolazione; rassegnazione; inquietudine; stanchezza
Temi: estenuazione; fragilità umana; lotta