Una strada si arrampica sul dorso
della città: quassù c’è un ascensore
che scala cieli brevi, e ci trasporta
sopra scaffali antichi di colline
disegnate per queste elevazioni
a prezzi modicissimi- anche tu
esclami rassegnata:- così è bello!
e ti affretti a discendere, non c’è
più nient’altro da dire, mai nient’altro
di questa arrampicata che ti illude
di salire ai tuoi occhi, al davanzale
della fronte, di sopra alle tue spalle,
Si, qualcosa tramonta, oltre le palpebre,
il sole è un blocco fuso, ghisa azzurra,
immersa laggiù in acque
gelide; già la notte
ci insegue sopra i monti, già si perde la certezza di esistere, stampati
su queste tenui pagine di cielo
Si, discendere, adesso, ritornare
a t, quaggiù-quassù, ad altezza d’uomo…
Autore: Gianni Toti
Data: 05/05/1959
Numero serie: 1959_1041
Evento scatenante: osservazione della natura
Emozioni trasferite nella scrittura: fascinazione
Temi: natura