– Con tristi dita il vento, con tristi dita lo spazio,
con labbra dolenti, con stanchezze senza riposo,
e carne troppo levigata, carne che era da incidere
con chiglie affilate da disperazione
– Mondo, tu mi guardi troppo profondamente,
e mi passo attraverso, con flussi di misteri
e correnti di enigmi, io passeggio soltanto
tra volti di réclame, folle municipali,
e poesie vendute, premiate con denaro
e moltiplicazione di se su schermi
nelle case piccoli come occhi, poesie portate
sulle ginocchia della gente che le prende
come pillole tranquillanti sulla vita ..
– Con tristi dita, con labbra dolenti, con carne levigata,
lo spazio, il vento, la stanchezza, io
più non ti chiedo di spiegarmi nulla,
dico solo che questo è l’importante …
Autore: Gianni Toti
Data: 29/10/1959
Numero serie: 1959_1126
Evento scatenante: racconto; introspezione
Emozioni trasferite nella scrittura: tristezza
Temi: poesia; riflessione