Ti riconosco, amico, hai sempre un minuto
stretto tra le dita, il tempo prigioniero;
come un bambino con il filo al vento
tu tessi eternità, allontani l’aquilone
dietro la quinta di un piccolo orizzonte,
Sei tutto giorno, vai filando le ore
con una macchinetta solo tua,
sei senza notte, tanto senza notte
che il tuo orologio ruota dolcemente
dalle dodici alle undici alle dieci….
Che meraviglia, amico! Dalla barba
ti volano farfalle, come a Walt,
riunisci gli occhi abbandonati sulle cose, stanchi,
e li riporti al confronto, Va bene,
entro nella canzone, aspetto che mi cantino..
Autore: Gianni Toti
Data: 18/07/1960
Numero serie: 1960_1283
Evento scatenante:
Emozioni trasferite nella scrittura: stupore; fascinazione
Temi: tempo; condizione umana
